Esportazioni e innovazione per il settore farmaceutico

Cresce il settore farmaceutico registrando dati positivi per esportazione e innovazione, questo è quanto emerge dal Rapporto 2016 di Assobiomedica.

Dai dati del Rapporto di Assobiomedica su produzione, ricerca e innovazione nel settore dei dispositivi medici in Italia (PRI) si evince come l’Italia possa diventare la protagonista nei mercati internazionali. Nello specifico 4.480 sono le imprese operanti nel settore che per il 43% si occupano di distribuzione, per il 53% di produzione e per il 4% di servizi. 1.908 sono le aziende che commercializzano dispositivi medici, mentre 2.086 sono i produttori diretti. Geograficamente le industrie del settore sono riunite in cinque regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio e Toscana. Infine secondo l’analisi il principale mercato di destinazione è la sanità pubblica, a cui si devono oltre il 70% delle vendite.
L’Italia si afferma un paese qualificato nell’esportazione di dispositivi medici, soprattutto nei comparti di attrezzature tecniche e biomedicale. Secondo i dati del 2015 in Italia: le esportazioni hanno registrato 7 miliardi di euro con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni hanno raggiunto un valore pari ai 7,3 miliardi di euro con un aumento del 6% rispetto al 2014. Questi numeri sono rimasti invariati nel 2016.
Nonostante i dati siano positivi il mercato medicale appartiene ad economie avanzate, come Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi grazie alla loro leadership nei brevetti di farmaci, vaccini e apparecchi.
L’industria farmaceutica italiana in termini di produzione non viene battuta e possiede tutte le caratteristiche per trasformarsi in una egemonia in Europa. A confermarlo sono i dati del comparto farmaceutico (Istat 2016): 130 mila addetti, 6,6 miliardi di stipendi e contributi, 44 miliardi di produzione e 3,4 miliardi di investimenti.
Cogefim sottolinea nelle proprie opinioni come l’Italia rappresenti il 26% della produzione totale e il 19% del mercato secondo i dati di farmindustria 2016, dietro solo alla Germania. Inoltre il settore è uno dei pochi comparti che aggiunge valore all’economia totale del Paese.

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